giovedì 18 agosto 2011

I segreti della natura.




In un tardo pomeriggio agostano, mentre il sole nasconde la sua faccia dietro la montagna infiammando di un colore rosso intenso il cielo che lo sovrasta, mi trovo a raccontare la beatitudine della natura capace di incantare i sensi e ristorare le coscienze.
Un incisivo ma breve tocco di campana proveniente dal campanile la cui cima sovrasta il monte, da impulso allo scorrere della mia penna. Dopo un cammino lungo vicoletti tenebrosi, solcati da ciottolame anonimo segnato dalle fatiche del clima e dai passi battenti, arrivo leggermente trafelato in cima alla rupe di Cairano. Gli ultimi metri sono caratterizzati da un piccolo sentiero su cui si concentra sabbia a pagliericcio giallastro, alla sinistra del quale, in un piccolo recinto, viene custodita un’antica torretta su cui è impressa la targa contenente l’acronimo dell’ente irrigatore. Guardandomi intorno, resto a bocca aperta. L’inespressione bloccata dalla maestosità di un paesaggio sconfinato, trova conforto nella penna che senza sosta raccoglie le mie impressioni scivolando serafica sul foglio come uno sciatore esperto si lascia andare sulle piste da sci più ripide. Immerso in un’osmosi con la natura, avverto la carezza di una leggera brezza che sfiora il mio viso e i miei capelli. Il tramonto, con i suoi colori sempre più infuocati, infiamma l’immensa valle, su cui poggiano decine e decine di ettari di terreno, imbionditi dalle sterpaglie residue alla mietitura. I campi sembrano tutti uguali, se non vi fosse tra gli stessi una vegetazione particolare caratterizzata da una composizione di alberi dalle forme più strane: da piccoli gruppetti ad alberelli tristi e solitati sparsi qua e là simili a funghetti nati dopo una pioggia intensa. Intanto, la superficie acquatica della diga di Conza riflette gli ultimi raggi di sole, mentre i paesi limitrofi, come per magia, si accendono della loro luce artificiale al pari di piccoli presepi nella notte di Natale, in attesa che il sole ceda definitivamente il posto alla luna pronta ad abbracciare i sogni della notte che sta per arrivare. L’odore della terra è davvero forte, il sentimento agreste che trasuda dai campi è intenso, crudo, vivo, sincero. L’Irpinia: terra di colori, di nobili valori e di sane intenzioni. Ciò che veramente lascia ammutoliti è il silenzio incantato della natura, la cui flebile voce è animata dallo scuotimento delle foglie degli alberi da parte di un venticello armonioso, e dal ronzio degli insetti che circondano senza sosta il loro spazio etereo. Il grillo inizia a cantare, da dietro una siepe densa e fitta, piccole lucciole con il loro scintillio fanno capolinea, il che significa che a breve sarà buio pesto ed è ora di prendere la strada del ritorno. Quest’ultima è accompagnata fino al centro del paese da una luna piena nel mezzo di un cielo terso contaminato di stelle, la quale segna il momentaneo distacco da un meraviglioso rapporto con la natura, che come sempre regala emozioni indescrivibili ed in cambio chiede soltanto di essere rispettata nella forma e nella sostanza.

Marco Bozza
http://marcobozza.blogspot.com/


Nature's secrets

In a late August afternoon, while the sun hides his face behind a mountain of inflaming an intense red color the sky above it, I'm telling the bliss of nature able to enchant the senses and refresh your minds.
A short but incisive touch of bell coming from the bell tower with its top above the mountain, as an impetus to the flow of my pen. After a walk down dark alleys, crossed by cobblestone anonymously marked by the hardships of the climate and the doors close, slightly breathless arrival at the top of the cliff of Cairndow. The last meters are characterized by a small path on which it focuses straw yellow sand to the left of which, in a small enclosure, is preserved an ancient tower on which is engraved the plate containing the acronym entity sprinkler. Looking around, I remain open-mouthed. Unexpressionism blocked by the majesty of a boundless landscape, finds comfort in the pen, which collects non-stop slipping down my impressions on paper as a seraphic skier lets go on the steepest slopes. Surrounded by osmosis with nature, feel the caress of a gentle breeze that touches my face and my hair. The sunset, with its increasingly fiery color, inflames the great valley, on which stand dozens of hectares of land, browned from the scrub remaining harvest. The fields look the same, if there was between them a particular vegetation characterized by a composition of trees from the strangest forms: from small groups to sad and solitary trees scattered here and there like mushrooms after a heavy rain born. Meanwhile, the surface water of the dam Conza reflects the last rays of sun, while the neighboring countries, like magic, turn on their artificial light like small nativity on Christmas Eve, waiting for the sun finally give in the place the moon ready to embrace the dreams of the night is coming. The smell of the earth is really strong, the feeling that oozes from the rural areas is intense, raw, live, honest. The Irpinia land of color, of noble values ​​and healthy intentions. What really leaves you speechless silence of the enchanted nature, whose soft voice is animated by shaking the leaves of the trees by a smooth breeze, and the buzz of insects surrounding them relentlessly ethereal space. The cricket begins to sing from behind a hedge, dense and thick, with small twinkling fireflies make its final stop, which means that it will soon be pitch black and it's time to take the road back. The latter is accompanied to the center of the country by a full moon in the middle of a clear sky of stars contaminated, which marks the temporary separation from a wonderful relationship with nature, which as always gives indescribable emotions and in return asks only be respected in form and substance.

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