giovedì 27 ottobre 2011

L’equilibrio della corda


Il vento alzava le foglie ingiallite, mentre gli alberi increduli attendevano l’arrivo del freddo che avrebbe scalfito la corteccia senza timore e senza pietà, come la lama di un coltello che fende un corpo con crudo cinismo e sadico piacere. Mentre guardavo questo spettacolo alquanto plumbeo, la sciarpa che delicatamente avvolgeva il mio collo sventolava come un vessillo bianco in tempo di guerra, quando a mani nude affronti il nemico a cui consegni inerme la tua libertà. Il gioco del potere che aveva eccitato le mie forme, scosso la mia densità umana, violato i miei sogni in un turbine di fanatiche illusioni, aizzato il mio cervello a spremersi più del dovuto per contrastare avversari e dominare il mondo, improvvisamente chetava sotto il sibilo del vento che come una maga dall’impronta persuasiva a taumaturgica, l’aveva condotto a ragione. Una voce misteriosa era uscita da un cerchio concentrico apertosi sotto il mio sguardo ormai perso lungo la linea immaginaria di un futuro incerto: “smetti di indovinare la tua sorte e di programmare la tua vita, la tracotanza del vivere è sinonimo di morire prima di nascere, guardati intorno e sii te stesso anche quando scalerai vette imponenti o sprofonderai nel baratro, fregatene di chi strizzerà l’occhio per compiacerti e poi pugnalarti alle spalle, la vita è come una corda ancorata su due punti, non puo’ essere sempre rigida né tantomeno molle. Ciò che conta è l’equlibrio che riuscirai ogni giorno a darle, il quale dovrà essere un po’ come il lento svolazzare della tua sciarpa: morbido, elegante e soprattutto umanamente cosciente”.


The balance of the rope

The wind raised yellow leaves, while trees in disbelief waiting for the arrival of the cold that would have scratched the bark without fear and without mercy, like the blade of a knife that cuts through a body with raw cynicism and sadistic pleasure. As I watched this show quite leaden, his scarf wrapped around my neck that gently waved a white flag in time of war, when addressing the enemy with bare hands that helpless deliver your freedom. The game of power that had excited my shape, shook my human density, violated my dreams in a whirlwind of fanatical illusions, pitted racking my brain more than necessary to counter opponents and dominate the world, a sudden hush in the hiss wind from the impression that as a witch in persuasive thaumaturgy had led him to reason. A mysterious voice was out of a concentric circle that opened under my eyes now lost along the imaginary line of an uncertain future: "stop trying to guess your fate and to plan your life, the arrogance of living is synonymous with death before birth , look around and be yourself even when I would climb the imposing peaks, or plunge into the abyss, of those who fregatene squeeze to please the eye and then stab you from behind, life is like a rope anchored on two points, can not 'always be rigid or nor soft. What matters is that the BALANCE able to give her every day, which will be a bit 'as the slow flutter of your scarf: soft, elegant and above all humanly conscious. "

1 commento:

  1. C'è un qualcosa in questo post che mi ha fatto venire alla mente questa canzone, ascoltala: http://www.youtube.com/watch?v=Ee8XiILtHaU

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