Lo sport a terra

Puntare il dito su chi ha sbagliato, sull’errore commesso è fonte di agitazione macroscopica del pensiero umano, quel pensiero che non riesce a contare fino a dieci mi si ferma al classico due più due senza capire il perché poi la somma è dettata da un evento preciso.
Purtroppo per l’Italia, le Olimpiadi londinesi, nonostante meravigliosi risultati ottenuti da atleti meno noti, saranno ricordate per il tonfo della Pellegrini, le lacrime della Cagnotto e soprattutto, per il fallimento di Alex Schwazer.
Gli atleti citati sono tre dei più noti della squadra olimpica italiana. Tre nomi che nel tempo hanno costruito il successo dello sport oltreconfine, contribuendo alla redazione della storia sportiva tricolore di cui si nutriranno le nuove generazioni.
Schwazer, campione olimpico di marcia a Pechino, è caduto nella trappola del doping. L’EPO ha distrutto i sogni di gloria di un ragazzo che prometteva bene ma a cui la vita ha riservato un pesante smacco.
Il cervello improvvisamente va in corto circuito, si offusca, si sbarazza di ogni forma di ragione per aprirsi al vuoto, quel vuoto che si è sempre condannato quando ci sono caduti gli altri, ma che improvvisamente inghiotte anche te.
Bastano poche iniezioni di una sostanza vietata per azzerare una persona insieme all’immagine che quella stessa persona avrebbe dovuto continuare a rappresentare per lo sport italiano.
Schwazer pagherà pesantemente per i suoi errori, perché se così non fosse, allora significherebbe beffare o vanificare lo sforzo di chi nello sport s’impegna con sudore e tenacia in modo lecito e pulito.
Il carabiniere altoateasino ha sbagliato, d’accordo, ma siamo sicuri che lo sport non abbia sbagliato con lui così come abbia messo alle strette la capacità atletica di altri olimpionici?
La debolezza umana messa a confronto con lo stress del dover vincere a tutti i costi, innesca un circolo vizioso dal quale diventa difficile uscirne. Bisogna spingere sull’acceleratore anche quando il motore arranca; superare i limiti personali per andare oltre ogni record figurando come il migliore su cui poter investire danaro su danaro coprendo il volto dell’atleta di banconote, fregandosene degli aspetti umani ed emozionali.
Schwazer, in conferenza stampa, ha parlato della sua voglia di smettere da tempo, della condivisione di tale scelta con le persone a lui più vicine che però l’hanno sempre avversato, sprondandolo ad andare avanti come un cavallo con la schiuma alla bocca. La verità profonda la conosce soltanto lui, per cui nessuno puo’ permettersi di giudicare, ma lo sport, così com’è concepito, si sta completamente annullando.
Qualcuno potrà muovere la critica secondo la quale persone che vivono in un mondo dorato non dovrebbero comportarsi in questo modo in quanto c’è chi sta peggio. Tutto vero, ma ricordiamoci che l’uomo è sempre al centro dell’universo, e non è certo l’opulenza a stabilire la linea di confine tra il giusto è l’ingiusto, anzi, è l’opulenza stessa che spesso conduce alla distruzione.
Auguro a Schwazer di potersi rimettere in marcia lungo il binario della vita a lui più congeniale, e all’Italia, di recuperare un po’ di credibilità, visto che è un paese posto alla berlina su ogni fronte.


The failure of sport

Point the finger at who was wrong, the error committed is a source of macroscopic stirring of human thought, that thought can not count to ten I stop at the classic two and two together without understanding why, then the sum is dictated by a precise event.
Unfortunately for Italy, the London Olympics, despite wonderful results from lesser-known athletes, will be remembered for the thud of the Pilgrims, the tears of Cagnotto and above all, for the failure of Alex Schwarzer.
The athletes mentioned are three of the best known of the Italian Olympic team. Three names that over time have built the success of the sport across the border, contributing to the drafting history of the sport flag which will feed the new generations.
Schwazer, Olympic champion in Beijing run, fell into the trap of doping. The EPO has destroyed the dreams of glory of a boy who was promising but that life has given a heavy blow.
The brain suddenly goes into a short circuit, dims, gets rid of all forms of reason to open up the emptiness, the emptiness that has always condemned when others have fallen, but that suddenly engulfs you as well.
Just a few injections of a substance prohibited for clear image that a person with that same person would have to continue to represent for Italian sport.
Schwarzer will pay heavily for his mistakes, because if not, then it would flout or frustrate the effort of one who engages in sport sweat and determination in a legal and clean.
The policeman altoateasino was wrong, I agree, but we are sure that sport was wrong with him as he has cornered the athletic ability of other Olympians?
Human weakness contrasted with the stress of having to win at all costs, a vicious circle from which escape is difficult. We must push on the accelerator when the engine limps; overcoming personal limits to go beyond all records appear as the best on which to invest money on covering the face of the athlete to money bills, caring about the human and emotional aspects.
Schwarzer, in a press conference, spoke of his desire is to stop some time, the share that choice with those closest to him but have always opposed, sprondandolo to go forward like a horse, foaming at the mouth. The profound truth only he knows, so nobody can 'afford to judge, but the sport, as it is conceived, it is completely canceling.
Some may move the criticism that people living in a golden world should not behave this way because there are worse. All true, but remember that man is always at the center of the universe, and it is not the wealth to establish the boundary line between right and wrong, indeed, is the same opulence that often leads to destruction .
Schwazer I wish he could start over again along the track of life that is most convenient, and Italy, to recover a bit 'of credibility, since it is a village in the pillory on every front.