mercoledì 3 luglio 2013

Il vicolo

M’immergo in te con gioia e solitudine. Non sei largo e nemmeno stretto, rappresenti la giusta forma di chi ha qualcosa da dire, dell’originalità che ha caratterizzato la storia e che con te rimbalza alla mente e agli occhi di chi non n’è stato testimone. Tunnel caldo d’estate, finestra fredda in inverno, colori vivi di un tempo che è passato ma tieni a freno. Lividi di povertà, eccessi di ricchezza, contenuti di una tradizione che ama il passato, vuole il presente e scherza col futuro. Non abbandoni mai la tua vera grazia, la naturalezza con cui ti offri ai passanti, l’eco che regali a chi prova a sentire se stesso attraverso la propria voce. In te sono proiettate mille forme, giocose e tristi, lucenti e spente. Ma tu, caro vicolo, pur silente, sai parlare a tutti con il segno del tuo sguardo. (M.B.)


The alley


Walking in yourself with joy and loneliness. You are not wide nor narrow, represents the right form of those who have something to say, originality that has characterized the history and with you, bounces to the mind and the eyes of those who do not is something witnessed. Tunnel hot in summer, cold in the winter window, vivid colors of a time that has passed but keep in check. Bruising of poverty, excessive wealth, content of a tradition that love the past, the present and wants to mess with the future. Never abandon your true grace, the ease with which you offer to passers-by, the echo gifts to those who try to hear himself through his own voice. In thee are projected thousand forms, playful and sad, shiny and dull. But you, dear alley, though silent, you can talk to everyone with the sign of your look. (M.B.)

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